Vuoi conoscere la storia d’Italia per sapere da dove ha origine il razzismo sistemico nel quale siamo immersi oggi? Sei convinto che la discriminazione razziale è qualcosa che non ti appartiene ma non hai del tutto chiaro come puoi davvero fare la differenza? Hai il tipico parente o amico che si lascia scappare commenti razzisti con fastidiosa leggerezza e ti servono argomenti per controbattere in modo intelligente e costruttivo? Nel 2021, il razzismo in Italia è ancora un problema estremamente radicato e lontanissimo dall’essere risolto; le rivendicazioni del movimento Black Lives Matter hanno riportato il tema al centro del dibattito pubblico, ma troppo spesso si pensa al razzismo come qualcosa di lontano da noi e si ha scarsa consapevolezza del tema. Ascoltare chi conosce l’argomento è il primo passo per capire, per questo Audible ti consiglia podcast e audiolibri che hanno l’obiettivo principale di insegnare l’antirazzismo.

Equalitalk: quello che nessuno ti ha mai detto sul razzismo

Equalitalk è un podcast che nasce per raccontare cose di cui di solito non si parla, affidando il contenuto a persone direttamente implicate nei temi che si affrontano; se nella prima stagione Irene Facheris, formatrice, attivista, scrittrice, femminista intersezionale e presidente dell’associazione Bossy, si è occupata di LGBTQ+ e coming out con la co-conduzione di McNill, in questa seconda stagione ci parla di razzismo insieme a Bellamy. Bellamy è la co-fondatrice, caporedattrice e creative director di Afroitalian Souls, piattaforma digitale dedicata alla diaspora africana in Italia; è anche diventata un’attivista un po’ per caso perché, essendoci poche persone che parlano di social justice e racial justice in Italia, si è trovata ad essere considerata una voce autorevole nel nostro paese.
Una a fare un po’ la parte dell’italiana “media” (Irene, bianca), l’altra a raccontare le cose dalla sua esperienza diretta (Bellamy, nera), le due conduttrici ti accompagneranno in un viaggio lungo 10 episodi alla scoperta del razzismo e delle sue ramificazioni.

Equalitalk - Razzismo made in Italy. Serie completa

Un percorso sorprendente, istruttivo, a volte anche disturbante perché ti costringerà a fare i conti con pregiudizi e comportamenti che hai probabilmente interiorizzato senza nemmeno renderti conto della loro gravità. Si comincia dalla definizione di razzismo, trattato quasi sempre dai media nel contesto di azioni e aggressioni isolate, ma che in realtà è un problema sistemico, strutturale, istituzionale e sociale.

Il razzismo si interseca infatti con varie aree della società per poter perpetrare il fine ultimo dell’arricchimento economico. E’ stato così fin dalla sua invenzione, era l'unico modo per giustificare l’oppressione delle persone, e continua ad essere così ancora oggi, seppur in forme più subdole. Il razzismo è così interiorizzato e i pregiudizi regolano così in profondità le norme sociali e i rapporti che persino chi è razializzato a volte fa propri i messaggi dominanti fino a credere di avere qualcosa di sbagliato. C’è un’altra ragione per questo: quando chi è sfruttato e discriminato si rende conto della situazione, ha davanti una vita estenuante, faticosa, fatta di continue lotte e umiliazioni; per questo a volte è più semplice lasciar correre.

Razzismo e reverse racism

La chiacchierata tra Irene e Bellamy continua, coinvolgendo altri ospiti come la sociologa Angelica Pesarini, il giornalista Angelo Boccato o la scrittrice Igiaba Scego, per affrontare argomenti quali il criminale passato coloniale dell’Italia, troppo spesso dimenticato, il linguaggio xenofobo dei media, il Black Lives Matter in Italia e la difficoltà ad ammettere che anche qui abbiamo un problema di abusi di potere, la razializzazione della bellezza, il disagio delle persone bianche nel parlare in modo costruttivo di razzismo.

Il podcast è anche un valido strumento per capire come aiutare chi è razzista, come decolonizzare la tua mentalità, sapere quali tra le associazioni umanitarie fanno un buon lavoro e che libri, film, serie tv e canzoni possono essere utili per aprire la mente e imparare davvero ad essere antirazzista.

Il razzismo nelle parole: l’importanza del linguaggio

Sei sicuro di saper riconoscere un pregiudizio quando te lo trovi davanti? Credi davvero di essere immune dall’utilizzare parole discriminatorie? Anche alle persone più attente e sensibilizzate sul tema del razzismo può capitare di incorrere in dinamiche linguistiche inconsapevoli che rinforzano stereotipi o pregiudizi antichi e duri a morire. Un paio di esempi? Dire che hai comprato una “cinesata” (o “cineseria”) per indicare un prodotto di scarsa qualità, oppure “sembri uno zingaro” riferendoti a qualcuno vestito in modo trasandato. Si tratta di unconscious biases, stereotipi radicati su specifici gruppi sociali, e l’autrice in questo audiolibro vuole mettere in evidenza quanto tutti li usiamo senza accoregercene, alimentando così i luoghi comuni.

Pregiudizi inconsapevoli

Francesca Vecchioni, giornalista e attivista per i diritti civili, affronta il tema dei pregiudizi e ti spinge a far lavorare la tua mente, evitando gli automatismi, per non incorrere in errori linguistici ed evitare così l’uso di certi termini. Un ascolto ironico e divertente, indispensabile per un’autoanalisi efficace.

L’odio verso il diverso e le sue origini

Il fanatismo ideologico, la convinzione di essere superiori agli altri, è un fenomeno che si ripete nella storia dell’umanità a prescindere dall’epoca o dalla zona. Da dove nasce questa idea che noi siamo meglio degli altri? Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore, tenta il difficile compito di offrire una veduta storica e geografica del razzismo in tutte le sue manifestazioni, descrivendo tutte le sfumature che può assumere l’odio verso il (non) diverso.

Negri, froci, giudei & co.

L’autore ti spinge a riflettere su temi fondamentali, tra cui la facilità con cui l’uomo tende a dimenticare o minimizzare il proprio passato e l’importanza di comprendere esattamente il significato di fatti e parole, per non cadere nel tranello spesso molto subdolo del razzismo e della discriminazione.

Dello stesso autore, sempre sul tema del razzismo, ascolta anche L’orda, che racconta di quando erano gli italiani ad emigrare ed essere considerati “feccia”.

Tutti parliamo la stessa lingua

Il razzismo è presente anche nella lingua. Esistono infatti teorie che sostengono che alcune lingue siano migliori di altre, e che il fatto di parlare un idioma piuttosto che un altro significhi interpretare in modo diverso (migliore) la realtà. Questo volume di Andrea Moro ha il preciso obiettivo di dimostrare l’infondatezza e la pericolosità di queste idee, ancora oggi striscianti nella società. Per farlo, Moro si affida alla linguistica, partendo dalla sua storia: che cos’è la lingua? Perché l’uomo parla e gli altri animali no? Mettendo insieme linguistica e neuroscienze, l’autore dimostra come la lingua non è solo uno strumento di comunicazione ma un elemento biologico impresso nel nostro cervello, e ci ricorda che l’umanità parla un unico linguaggio comune.

La razza e la lingua

Come parlare di razzismo ai ragazzi

Suscitare l’interesse dei ragazzi verso temi complessi quali il razzismo, la politica, la scienza, non è impresa per nulla facile. Luigi Garlando, giornalista de La Gazzetta dello Sport, ci è riuscito benissimo con i suoi romanzi dedicati ai più giovani nei quali parla in modo semplice e diretto di questioni di fondamentale importanza connettendole a storie divertenti e coinvolgenti.In questo romanzo, scritto con la partecipazione di Mario Balotelli, il calciatore incontra casualmente Jack, un quindicenne della periferia di Milano che vive a testa in giù per un problema di salute. I due diventano amici, anche perché hanno molto in comune: entrambi sono bravissimi con il pallone e tutti e due hanno ricevuto molti “buuu”; questo legame servirà loro per essere più forti e smettere di sentirsi diversi.

Buuuuu

“I miei primi buuu li ho beccati a 15 anni: era il 2 aprile 2006 e giocavo nel Lumezzane. Da allora mi fanno venire una gran voglia di fare gol… e qualche volta ci sono riuscito! Dalla mia famiglia ho imparato che nessuno al mondo è capovolto: perciò ho dato una mano a Jack, il capovolto di questa storia. Se lo meritava, perchè è tosto quasi quanto me”, ha detto Mario Balotelli.

Una simpatica favola che parla di xenofobia in un linguaggio adatto ai giovani.

Abbiamo parlato di discriminazione razziale e di come combattere l’ignoranza anche nel nostro articolo sugli audiolibri antirazzisti.