Tra verità e felicità

“Tra verità e felicità” è il titolo dell’episodio che ti presentiamo oggi dell’Audiolibraio, che esplora il significato del grande romanzo Il Nome della rosa di Umberto Eco e l’universalità del sentimento di contentezza raccontato in Momenti di trascurabile felicità di Francesco Piccolo. Due opere tanto diverse tra loro quanto amate dagli audiolettori di Audible. Eccone svelati alcuni retroscena.

Il nome della rosa

“L’unica verità è imparare a liberarci della passione insana per la verità” dice Guglielmo da Baskerville in uno dei passaggi più importanti de Il Nome della Rosa, il primo e più popolare romanzo di Umberto Eco, pubblicato nel 1980 e disponibile in formato audiolibro dal 2016. E il filo sottile tra verità e finzione è proprio quello su cui si muove Eco, raccontando di un libro che non sappiamo se sia mai stato scritto… Facciamo un passo indietro e torniamo all’incipit del romanzo per fare chiarezza. Adso da Melk è un monaco benedettino che racconta in tarda età l’avventura vissuta molti anni prima, nel 1327, con il suo maestro, il francescano inglese Guglielmo da Baskerville, in un’abbazia dell’Italia del nord; la narrazione di Adso è preceduta da una nota dell’autore che spiega come sia venuto a conoscenza di quella storia: grazie a un manoscritto ritrovato tanto tempo prima e passato poi di mano in mano. Ma questo manoscritto esisterà davvero? Lasciamo a te decidere la risposta…

Se ancora non hai ascoltato l’audiolibro de Il nome della rosa, avrai forse già capito a questo punto che stiamo parlando di un’opera di grande complessità. Il suo autore, Umberto Eco, è stato uno dei maggiori filosofi, letterati e intellettuali d’Italia e del mondo, e per addentrarci nei meandri del suo primo romanzo, un mix di generi tra storico/filosofico/poliziesco/gotico, abbiamo bisogno dell’aiuto di un esperto in materia: nell’episodio di oggi dell’Audiolibraio Carlo Annese parla con Bruno Pischedda, insegnante di letteratura italiana contemporanea alla Statale di Milano. Secondo Pischedda, il conflitto tra eretici dolciniani e inquisitori narrato ne Il nome della rosa sembra replicare in chiave allegorica il conflitto tra lo Stato italiano e i terroristi delle Brigate Rosse durante gli anni ‘80, quando il romanzo è stato scritto. Eco pare voler denunciare il fanatismo, secondo una chiave di lettura valida ancora oggi, a 40 anni dalla pubblicazione, quando altri tipi di fanatismo continuano ad agitare la storia contemporanea. Ci sono poi altre interpretazioni che emergono sotto la superficie dei personaggi, come ad esempio la somiglianza di fattezze tra Jorge da Burgos, il custode della biblioteca dell’abbazia, e lo scrittore argentino Jorge Luis Borges.

Sia quale sia il senso della storia e le sue tante interpretazioni possibili, quello che è certo è che Il nome della rosa ha avuto un successo enorme: più di 55 milioni di copie vendute del romanzo, una brillante versione cinematografica diretta da Jean Jacques Annaud con protagonista Sean Connery e una serie in 8 puntate andata in onda a marzo del 2019 su Rai1. Anche gli audiolettori sembrano non stancarsi mai dell’audiolibro: le tante recensioni sono tutte positive, e gran parte del merito è di Tommaso Ragno, che interpreta il testo in modo magistrale, con una capacità di donare vividità a tutti i personaggi e rendere unica la storia. Ma quanto è stato difficile farlo? Non troppo, svela Ragno, perché è stato lo stesso Eco ad aiutarlo con il suo ritmo narrativo e la sua maestria.

Momenti di trascurabile felicità

Non è per forza necessario scrivere storie complicate per avere successo: a volte basta narrare eventi che sotto la superficie banale e poco importante nascondono una valenza universale, perché raccontano di sensazioni in cui tutti ci identifichiamo. E’ il caso di Momenti di trascurabile felicità di Francesco Piccolo, libro di poche pagine ma grande popolarità: pubblicato nel 2010, fu un successo editoriale. Francesco non si aspettava questo boom di vendite, anzi aveva paura che il libro potesse essere percepito come un po’”stupido”. E invece, oggi porta il suo bestseller in giro per i teatri d’Italia insieme a Pif, che è anche l’interprete del film uscito a marzo 2019 e diretto da Daniele Luchetti. Dal 2018, su Audible è disponibile l’audiolibro, letto dallo stesso autore.

Francesco racconta a Carlo Annese la difficoltà di trasporre il libro, che narra piccoli fatti della vita quotidiana, sul grande schermo e di come lui e il regista ci siano riusciti grazie a un trucco narrativo, che però non ti vogliamo svelare. Ci dice anche quali sono alcuni dei “momenti di trascurabile felicità”: spiare i carrelli degli altri mentre facciamo la spesa, andare a vedere un film che si conosce già con qualcuno che lo sta vedendo per la prima volta, oppure guardare un programma popolare in tv e indovinare la parola misteriosa prima del concorrente. Piccoli dettagli che fanno parte del bagaglio vitale dell’autore (che proprio per questo decide di leggere la sua opera, per non toglierle autenticità) ma che tutti possiamo aver sperimentato. In fondo la magia della letteratura sta proprio nel farti sentire identificato in quello che leggi!

Le curiosità raccontate da Piccolo sulla sua esperienza come lettore e sul suo romanzo, oltre alle tante recensioni positive dell’audiolibro, ti faranno sicuramente venire voglia di vivere qualche piccolo momento di felicità mettendoti subito all’ascolto!

Sei curioso di saperne di più? Ascolta il nostro podcast e goditi gli audiolibri “tra verità e felicità”!