1. Niccolò Ammaniti

Niccolò Ammaniti nasce a Roma nel 1966, studia Biologia ma non finisce il corso di studi; sembra che Branchie!, il suo primo romanzo, sia proprio un adattamento dell’idea che avrebbe sviluppato nella tesi di laurea. Nel 2001 pubblica il libro che gli dà fama internazionale, Io non ho paura, e che ispira il regista Gabriele Salvatores per un film. Sono ben cinque i romanzi di Ammaniti che sono stati portati sul grande schermo e una tematica ricorrente delle sue storie è l’adolescenza.

Io e Te è la storia di Lorenzo, un introverso quattordicenne che si rinchiude in una cantina, di nascosto dagli adulti e all’insaputa di tutti, per scappare da ciò che lo infastidisce nella vita quotidiana: i compagni di scuola con cui non si integra, i genitori che non lo capiscono e un mondo dalle regole per lui inafferrabili e che per qualche giorno vuole lasciare dall’altro lato di una porta. Ma una persona speciale viene a rompere la pace di quel bunker segreto e lo obbliga a togliersi la maschera da adolescente complicato. Un romanzo di formazione che ha ispirato l’omonimo film di Bertolucci.

Io e te

2. Elena Ferrante

Di Elena Ferrante si è parlato tantissimo senza sapere davvero chi sia. Di questa autrice non si è infatti mai visto il volto e non si è nemmeno sicuri che si tratti di una donna, potrebbe essere un uomo oppure una coppia di scrittori che si nascondono dietro ad uno pseudonimo; una teoria che comunque non è stata né confermata né smentita dalla Ferrante. Si sa che è nata e cresciuta a Napoli, città in cui ambienta molti dei suoi romanzi. Nel 2002 pubblica I giorni dell’abbandono, che ha successo anche grazie alla trasposizione cinematografica ad opera di Roberto Faenza. Tuttavia, la sua fama raggiunge paesi di tutto il mondo con la quadrilogia de L’amica geniale, racconto basato sull’amicizia tra due bambine che crescono fino a diventare donne con sullo sfondo la storia di Napoli e dell’Italia dagli anni ‘40 ad oggi.

L’amore molesto è il primo romanzo della Ferrante, ed è la storia della relazione di Delia, la protagonista e narratrice in prima persona, con sua madre Amelia, che viene trovata morta affogata il giorno del compleanno della figlia. A partire da questo evento tragico Delia ha occasione di riscoprire la vera storia di sua madre, mentre cerca di capire cosa possa essere successo la notte in cui è morta. Una trama basata sulla ricerca della propria identità nel rapporto madre-figlia che non può venire spezzato neanche dalla morte e che viene raccontata dall’autrice in modo brillante, riuscendo a portare il lettore a perdersi per le strade napoletane ostili e soffocanti.

L'amore molesto

3. Donato Carrisi

Si laurea in giurisprudenza come tutti i Donato della sua famiglia e con una tesi su il Mostro di Foligno, si forma successivamente in Criminologia e Scienze del Comportamento; ma Donato Carrisi non è felice facendo l’avvocato e preferisce dedicarsi alla sceneggiatura e successivamente alla scrittura di romanzi. Oggi collabora con Il Corriere della Sera e scrive copioni e opere teatrali. Con Il suggeritore, il suo romanzo di esordio, vince il Premio Bancarella, mentre grazie al libro La ragazza nella nebbia viene premiato con un David di Donatello; sì, proprio un premio cinematografico, perché Carrisi oltre ad essere l’autore della storia è anche il regista del film in cui il protagonista è interpretato da Toni Servillo.

Una ragazza scompare in un paese di montagna sulle Alpi e subito si precipitano i mezzi di comunicazione a dare risalto al caso. L’ispettore Vögel non dà troppa importanza alle prove che man mano vengono raccolte e fa ciò che gli riesce meglio, trasformare l’accaduto in un gran caso mediatico per manovrare giornalisti e riuscire a incastrare così il vero assassino. La ragazza nella nebbia è un giallo ricco di colpi di scena che coinvolge dall’inizio alla fine.

La ragazza nella nebbia

4. Paolo Cognetti

Paolo Cognetti è un milanese nato nel 1978 che ha studiato matematica all’università e letteratura americana da autodidatta. La passione per quest’ultimo argomento lo ha portato a girare una serie di documentari e a scrivere storie e due guide personali su New York. Ma Paolo Cognetti è famoso per il suo amore per la montagna: durante diversi mesi dell’anno si trasferisce infatti a vivere a quota 2.000 metri ed è qui dove trova l’ispirazione per scrivere i suoi libri spesso ambientati proprio sulle vette.

Nel 2016 ha pubblicato il suo primo vero romanzo, Le otto montagne che si è aggiudicato il Premio Strega ed è stato poi venduto in 30 paesi. La storia tratta il forte legame e la relazione intima che intrattengono con la vita di montagna Pietro, un ragazzo cresciuto in città, i suoi genitori e Bruno, un coetaneo che non è quasi mai uscito dal paesino sulle vette in cui è nato. Un romanzo che utilizza gli ideali montanari come metafora in cui trovare la libertà, la felicità e il proprio posto nel mondo; una storia che difende la solitudine e la vita a contatto con la natura, spazio in cui l’uomo può ritrovarsi, lontano dalle imposizioni, spesso false, del progresso della civiltà.

Le otto montagne

5. Gianrico Carofiglio

Magistrato e politico italiano, Gianrico Carofiglio nasce a Bari nel 1961, si laurea in Giurisprudenza e dopo una brillante carriera che lo porta ad essere procuratore anti mafia viene nominato senatore nel 2008. Carofiglio è anche autore di romanzi di genere giuridico-poliziesco in cui le trame, con l’avvocato Guerrieri come protagonista, ruotano intorno a investigazioni e processi mentre parallelamente trattano temi sociali. Oltre ai romanzi che lo hanno reso famoso come Il passato è una terra straniera, da cui è stato tratto un film di Daniele Vicari, Carofiglio ha scritto anche saggi come L’arte del dubbio che analizza il concetto di verità e approfondisce l’abilità del domandare.

Le tre del mattino è un romanzo di formazione che narra gli avvenimenti che accadono in due giorni e due notti a un diciottenne e suo padre quando vengono obbligati a non dormire per 48 ore. In questo breve lasso di tempo si trovano a mettersi a nudo e a instaurare un dialogo come non avevano mai fatto prima e che li porta a districare i nodi che avevano caratterizzato fino ad allora il loro rapporto. Per la prima volta Carofiglio ambienta una storia in una città estera, Marsiglia.

Le tre del mattino

6. Rosella Postorino

Rosella Postorino ha origini calabresi, è cresciuta in Liguria e ora abita a Roma. Lavora nell’editoria dal 2003 ed ha esordito nella narrativa un anno dopo con il racconto In una capsula. Grazie a Le assaggiatrici ha vinto il Premio Campiello nel 2018. Tra gli autori che più apprezza cita José Saramago, Agota Kristof e Ingeborg Bachmann.

Dopo aver letto in un trafiletto di un giornale la storia di Margot Wölk, Rosella Pastorino sente il bisogno di conoscerla in persona, ma non ci riesce perché questa anziana signora tedesca di 96 anni muore poco prima che le due riescano ad organizzare un incontro. Per questo decide di scrivere Le assaggiatrici, una storia che ha come protagonista Rosa Sauer, personaggio ispirato a lei, Margot Wölk, una delle assaggiatrici di Hitler che per tre volte al giorno, mentre la popolazione tedesca moriva di fame, aveva il privilegio di mangiare prelibatezze cucinate per il Führer ma rischiando ogni volta di morire, nel caso fossero state avvelenate. Attraverso la storia di questa donna l’autrice cerca di capire che cosa ci renda davvero umani e analizza il sottile confine tra la colpa e l’innocenza.

Le assaggiatrici

7. Marco Balzano

Milanese e attualmente insegnante di lettere nei licei del capoluogo lombardo, Marco Balzano si è dedicato alla poesia e alla letteratura fin da giovane. Conclude il dottorato di ricerca con una tesi su Leopardi che vince il Premio Centro Nazionale di Studi Leopardiani; esordisce nel 2017 con una raccolta di poesie mentre nel 2010 pubblica Il figlio del figlio, il suo primo romanzo.

Resto qui racconta di come la “storia” individuale di Trina, una maestra che si ritrova senza lavoro quando Mussolini vieta a chi parli tedesco di lavorare, rappresenti una piccola grande battaglia nell’opporsi alla “Storia“ del periodo italiano che va dall’ascesa del Fascismo fino agli anni ‘60 in Sud Tirolo. L’autore ha spiegato in varie interviste che è stata un’immagine a evocare questo romanzo narrato in prima persona dalla protagonista, quella di un campanile che affiora dal Lago di Resia, a Curon Venosta, e che è proprio la foto che compare sulla copertina del libro.

Resto qui

8. Giorgio Faletti

Attore, comico, compositore, cantante e scrittore di gialli, Giorgio Faletti si è saputo reinventare diverse volte nella vita dimostrando di avere talento in svariati ambiti. Nasce ad Asti nel 1950 ed inizia la sua carriera come cabarettista al famoso Derby di Milano; debutta poi in televisione interpretando personaggi comici indimenticabili. Contemporaneamente si avvicina al mondo della musica ed avvia un’attività di cantautore che lo porta a pubblicare dischi e a partecipare al Festival di Sanremo. Il romanzo giallo che pubblica nel 2002 Io uccido inaugura la sua carriera di scrittore ed è un record di vendite, eguagliato solo, anni prima, da Il Nome della rosa di Eco.

La piuma è l’ultima opera di Faletti, morto nel 2014 per una malattia. Si tratta di un breve racconto composto da varie storie. Il lettore si ritrova a seguire il percorso di una piuma che svolazzando si poggia su personaggi e oggetti permettendogli di sbirciare situazioni che rappresentano le bassezze a cui gli uomini possono arrivare. Una serie di spaccati di vita non del tutto convenzionali che portano a riflettere sul senso dell’esistenza e sui comportamenti degli esseri umani. Un racconto originale e a tratti triste e dolente con cui Faletti dice addio ai suoi lettori.

La piuma

9. Paolo Giordano

Paolo Giordano nasce nel 1982 a Torino, ottiene laurea e dottorato in fisica e a soli 26 anni pubblica il primo romanzo che lo porta al successo, La solitudine dei numeri primi, un debutto letterario che gli fa vincere il Premio Strega (Giordano è l’autore più giovane ad averlo mai ottenuto). Dal romanzo viene tratto l’omonimo film diretto da Saverio Costanzo. Dopo aver cavalcato l’onda del successo, trascorsi mesi all’insegna di presentazioni, interviste e letture pubbliche, Giordano attraversa la crisi di dover scrivere un’altra opera che sia all’altezza della prima. Grazie a un viaggio in Afghanistan, in cui ha l’occasione di vivere a stretto contatto con i soldati di una base militare italiana, trova ispirazione per scrivere Il corpo umano.

È Alba Rohrwacher, l'attrice che interpreta Alice, la protagonista di libro e film La solitudine dei numeri primi a leggere l’audiolibro dell’ultimo romanzo di Giordano, Divorare il cielo. Per questo autore l’infanzia e l’adolescenza rappresentano il momento determinante in cui si formano caratteri, peculiarità, pregi e psicosi di quella che sarà l’età adulta. Lo scrittore tratta tale argomento nel suo primo romanzo e anche in questo il cui titolo rappresenta l’ambizione onnipotente dei giovani personaggi Teresa e Bern che attraversano le crisi esistenziali proprie di questa fase della vita.

Divorare il cielo

10. Oriana Fallaci

Oriana Fallaci nasce nel 1929 a Firenze e cresce nell’Italia di Mussolini influenzata dal padre partigiano e antifascista. Anche lei lotta con i partigiani e dopo la guerra inizia a studiare Medicina per poi formarsi come giornalista. La sua fama cresce grazie al suo impegno come corrispondente di guerra per un giornale (fu la prima donna italiana a diventarlo) e grazie alle interviste a personaggi importanti. Vive negli Stati Uniti e lavora come professoressa nelle università di Chicago, Harvard e Columbia. È scomparsa nel 2006 a Firenze.

Nel 1975 pubblica Lettera a un bambino mai nato, libro che divenne da subito un punto di riferimento della letteratura sull’aborto, a quei tempi ancora molto povera. Il testo ha un trasfondo autobiografico dato che Oriana Fallaci perse il figlio che aspettava dal marito Alexandros Panagulis. Tuttavia, l’autrice non dà all’opera il taglio di una testimonianza ma quello di una meditazione letteraria analizzando in profondità le inquietudini che qualsiasi donna può dover affrontare, posta di fronte a una gravidanza o alla decisione di diventare o no madre. Il risultato è una riflessione lucida, diretta, libera di pregiudizi e che è tuttora attuale. L’audiolibro viene letto dalla stessa Oriana che dà alla narrazione un tocco forte, dolce e coinvolgente.

Lettera a un bambino mai nato