Marocco, 1984. Ami ha solo quattordici anni quando s'innamora e decide di scappare di casa con un ragazzo bello e ricco di cui non conosce neppure il nome. Lui ha una macchina elegante, e lei pensa che stiano andando a sposarsi, o su per giù. Che quello sia un viaggio di nozze, o su per giù. Ma è un inganno, e Ami, incinta, si ritrova da sola, persa fra le stradine di Tinghir. La sua ingenuità ha una forza dirompente. Sa poco della vita ma si fida di quello che succede. E non si accorge di superare difficoltà che abbatterebbero chiunque.
Partorisce il figlio Majid sulle montagne dell'Atlante, sotto la tenda di due pastori. È entraîneuse a Casablanca, contrabbandiera a Melilla, bevitrice e clandestina per le strade polverose del Marocco. Finché non spende tutti i soldi guadagnati per un posto su uno "yoct", come lo chiama lei, e avventurosa raggiunge l'Europa alla ricerca di un futuro migliore per sé e per il piccolo. Cambierà lingua e abitudini, affronterà nuove e imprevedibili difficoltà. Instancabile come un'eroina settecentesca, di nuovo cadrà, si rialzerà e ricomincerà più forte di prima, conservando la spontaneità, la fiducia negli altri e l'amore per il figlio Majid. Un figlio che la porterà a fare i conti col suo passato. Un ragazzo dal destino molto speciale.
Edoardo Erba, al suo primo romanzo, racconta con originalità e leggerezza una vicenda attualissima, di grande coraggio e umanità, che diverte, avvince, commuove e, spazzando ogni pregiudizio, arriva diretta al cuore.
Ha vent'anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio. È il giugno del 1994, un'estate di Mondiali. Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria che passeranno con lui la settimana di internamento coatto: cinque uomini ai margini del mondo. Personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui. Come lui incapaci di non soffrire, e di non amare a dismisura. Dagli occhi senza pace di Madonnina alla foto in bianco e nero della madre di Giorgio, dalla gioia feroce di Gianluca all'uccellino resuscitato di Mario. Sino al nulla spinto a forza dentro Alessandro.
Accomunati dal ricovero e dal caldo asfissiante, interrogati da medici indifferenti, maneggiati da infermieri spaventati, Daniele e gli altri sentono nascere giorno dopo giorno un senso di fratellanza e un bisogno di sostegno reciproco mai provati. Nei precipizi della follia brilla un'umanità creaturale, a cui Mencarelli sa dare voce con una delicatezza e una potenza uniche.
Dopo l'eccezionale vicenda editoriale del suo libro di esordio - otto edizioni e una straordinaria accoglienza critica (premio Volponi, premio Severino Cesari opera prima, premio John Fante opera prima) -, Daniele Mencarelli torna con una intensa storia di sofferenza e speranza, interrogativi brucianti e luminosa scoperta. E mette in scena la disperata, rabbiosa ricerca di senso di un ragazzo che implora salvezza: "Salvezza. Per me. Per mia madre all'altro capo del telefono. Per tutti i figli e tutte le madri. E i padri. E tutti i fratelli di tutti i tempi passati e futuri. La mia malattia si chiama salvezza."
Un'anziana e taciturna signora dai capelli bianchi vende fiori in una strada di Praga tra l'indifferenza dei passanti. Ad accorgersi di lei sembra essere solo un giovane giornalista che, spinto dal desiderio di aiutarla, compra spesso quell'unico mazzetto di tulipani che la donna offre.
Presto, però, il giovane scoprirà che dietro quegli occhi azzurri e assenti, la "Signora dei tulipani" nasconde una storia incredibile e toccante iniziata al tempo dell’occupazione nazista della Cecoslovacchia e della Shoah.
Un racconto intenso e commovente che, nato da una promessa, parla direttamente al cuore e spinge a riflettere attentamente sui concetti di bene e di male, e di come questi siano mescolati, forse indissolubilmente, nel profondo dell'anima umana.
Margherita ha trentaquattro anni e un lavoro che ama. È bella, ricca ma disperatamente incapace di superare sia la scomparsa dell'adorato papà, morto all'improvviso otto anni prima, sia l'abbandono del fidanzato che l'ha lasciata senza troppe spiegazioni.
Dopo un grave incidente d'auto si risveglia in ospedale. Qui incontra una signora anziana che da poco è stata operata al femore. Anna, oggi settantaseienne - nata poverissima, "venduta" come sguattera da bambina - ha trascorso la vita in compagnia di un marito gretto e di una figlia meschina, eppure ha conservato una gioia di vivere straordinaria. Merito delle misteriose lettere che, da più di mezzo secolo, scrive e riceve ogni settimana.
I mondi di queste due donne sono lontanissimi: non fossero state costrette a condividere la stessa stanza, non si sarebbero mai rivolte la parola. Dopo i primi tempestosi scontri, però, fuori dall'ospedale il cortocircuito scatenato dalla loro improbabile amicizia cambierà in meglio la vita di entrambe.
Un romanzo pieno di grazia che racconta, con tono ironico e sorprendentemente leggero, il dolore della perdita e la fatica della rinascita.
Dall'autrice de "L'allieva", amata da oltre 1 milione di lettori in Italia, un nuovo inizio, una nuova protagonista, una nuova formidabile serie.
Verona non è la mia città. E la paleopatologia non è il mio mestiere. Eppure, eccomi qua. Com'è potuto succedere, proprio a me? Mi chiamo Costanza Macallè e sull'aereo che mi sta portando dalla Sicilia alla città del Veneto dove già abita mia sorella, Antonietta, non viaggio da sola. Con me c'è l'essere a cui tengo di più al mondo, sedici chili di delizia e tormento che rispondono al nome di Flora. Mia figlia è tutto il mio mondo, anche perché siamo soltanto io e lei... Lo so, lo so, ma è una storia complicata.
Comunque, ce la posso fare: in fondo, devo resistere soltanto un anno. È questa la durata del contratto con l'istituto di Paleopatologia di Verona, e io - che mi sono specializzata in Anatomia patologica e tutto volevo fare tranne che dissotterrare vecchie ossa, spidocchiare antiche trecce e analizzare resti centenari - mi devo adattare, in attesa di trovare il lavoro dei sogni in Inghilterra.
Ma, come sempre, la vita ha altri programmi per me. Così, mentre cerco di ambientarmi in questo nebbioso e gelido inverno veronese, devo anche rassegnarmi al fatto che ci sono delle scelte che ho rimandato per troppo tempo. Ed è giunto il momento di farle. In fondo, che ci vuole? È questione di coraggio, è questione di intraprendenza... E, me lo dico sempre, è questione di Costanza.
"Mi sentivo il personaggio taroccato di certi hard boiled di serie B, quegli investigatori sdruciti che ricevono la visita del cliente, dicono che non possono trattare il caso - ma solo per dare un po' di suspense alla storia - poi cambiano idea, si scatenano... E risolvono il caso.
Ma in quella storia non c'era niente da risolvere, mentre mi raccontavano la scomparsa di questa ragazza pensavo solo: io non c'entro nulla."
Guido Guerrieri, la sera, ha bisogno di passeggiare, di prendere aria. Il lavoro d'avvocato penalista non sempre si concilia con quella naturale solitudine cui si concede un po' malinconicamente nelle ore private. Lo salvano i libri, la musica, il sacco da boxe e un discreto umorismo. Oltre a qualche buon bicchiere di vino. Ma la vita sembra avanzare su di un filo, che la memoria assalta con le sue improvvise raffiche.
Mentre è a Roma, in Cassazione, viene contattato da Sabino Fornelli, collega e amico di infanzia. L'incarico è insolito: Manuela, studentessa universitaria, è scomparsa da sei mesi. Dopo un fine settimana ai trulli è giunta alla stazione di Ostuni per poi svanire nel nulla. La procura sta per chiedere l'archiviazione e serve che qualcuno trovi nuovi elementi per non far chiudere l'inchiesta. Guerrieri è scettico; comprende il dramma di quella famiglia, ma lui è un avvocato, non un detective. Darà comunque un'occhiata al fascicolo...
Il cast completo:
Michele Altamura, Roberta Azzarone, Piero Bardash, Dario Borrelli, Liliana Bottone, Giovanni Bussi, Massimo De Santis, Francesca Figus Gianni Lillo, Elena Ferrantini, Flavia Gentili, Viola Graziosi, Filippo Guarna, Marianna Jensen, Lorenzo Loreti, Jerry Mastrodomenico, Alberto Molinari, Francesco Montanari, Gabriele Paolocà, Stefano Patti, Antonio Rampino, Riccardo Ricobello, Federico Scribani, Ezio Spezzacatena, Rocco Tedeschi, Anita Zagaria.
Regia: Dino Gentili
Sceneggiatura: Eleonora Cimpanelli e Laura Grimaldi
Sound design: Elisa Nancy Natali
Musiche originali: Filippo Guarna
Progetto grafico: Frita
Produttore esecutivo: Paolo Girella
Organizzazione: Caterina Bocchetti
Assistente di produzione: Flavia Gentili
"Il ritratto di Dorian Gray", di Oscar Wilde si svolge nella Londra del XIX secolo. Dorian Gray è un ragazzo bello, virtuoso e amabile come nessun altro giovane. Il pittore Basil Hallward, che nutre verso Dorian forti sentimenti, sta dipingendo con maestria il ritratto del giovane. Nello studio dell'artista si trova anche Lord Henry Wotton, sofisticato e cinico. Il nobile persuade a poco a poco Dorian dell'importanza della bellezza, un valore prezioso e assoluto che il tempo corrompe. Un'insana ossessione si impadronisce del ragazzo, che vorrebbe restare per sempre bello come nel ritratto. Così stringe un patto con il diavolo: egli sarebbe rimasto sempre nell'età fiorente, mentre il ritratto sarebbe invecchiato al suo posto. "Il ritratto di Dorian Gray" è un'opera della collana LibriVivi Colossal. L'audiolibro diventa un vero e proprio “film” da ascoltare, con narrazioni, dialoghi, effetti sonori e musiche.
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"I Viceré" è il romanzo più celebre di Federico De Roberto, ambientato sullo sfondo delle vicende del risorgimento meridionale, qui narrate attraverso la storia di una nobile famiglia catanese, quella degli Uzeda di Francalanza, discendente da antichi Viceré spagnoli della Sicilia ai tempi di Carlo V.
A partire dalla fatidica morte della capostipite, le vicende familiari si dipanano sullo sfondo di una Sicilia feudale e borbonica; e la storia della Sicilia e dell'Italia entra, a poco a poco ma inarrestabile, nel recinto familiare.
Dopo l'ultimo devastante caso che l'ha vista in azione in Florida, Kay Scarpetta si trasferisce a Charleston, nel South Carolina, dove apre uno studio di patologia forense con l'irrinunciabile aiuto della nipote Lucy e del fidato Pete Marino.
Proprio quando sembra prendere avvio una tranquilla esistenza nella routine della provincia americana, Kay è chiamata a Roma per collaborare alle indagini sull'orrenda fine di una giovane campionessa di tennis statunitense. Un caso che sembra collegarsi a quello di un bambino morto proprio a Charleston in seguito alle privazioni e ai maltrattamenti. E a tutto ciò non sembra essere estranea una vecchia nemica di Kay, la psichiatra Marilyn Self.
Cosa lega questi casi? Perché l'assassino scrive alla dottoressa Self prima di uccidere le sue vittime e di accanirsi con inaudita ferocia sui loro corpi? Ancora una volta Kay Scarpetta dovrà mettersi sulle tracce del colpevole, interpretandone i messaggi prima che sia troppo tardi.
Nives Schwartz non ha mai pensato che nella vita di sua madre Sara si celassero segreti di cui lei non sapeva nulla. Dopo la morte della donna, però, costretta a superare il dolore in fretta per occuparsi, sola, di tutte le incombenze che spettano a una figlia, Nives trova, dimenticata, una scatola di latta.
Una vecchia scatola per i biscotti che stride con l'ordine maniacale di sua madre. In essa, una vecchia fotografia che ritrae due giovani sconosciuti, qualche biglietto e una lettera. Violare l'intimità di Sara non è nelle sue intenzioni, ma quelle pagine sembrano chiamarla e così, come per caso, Nives entra in un mondo di segreti e verità taciute per più di mezzo secolo, di cui non sospettava l'esistenza.
Una donna di nome Bekka Kis aveva scritto, nel 1965, una lunga lettera a sua madre, confidandole le proprie paure, lo strazio mai dimenticato di essere sopravvissuta alla Shoah, di aver perduto tutto ciò che amava. E forse di aver causato la morte di tanti. Da quel momento, per Nives inizia un'indagine per ritrovare Bekka Kis, una ricerca che è anche uno scavo nei segreti più intimi della sua famiglia, un dissotterramento di verità incomprensibili per chi non ha vissuto quel mondo.
Sarà un viaggio nel cuore più fragile e dilaniato della seconda guerra mondiale, un disvelamento di quel senso di colpa che solo i salvati possono spiegare. Ma sarà anche la storia di un amore più forte della guerra, della separazione. Più forte della morte.