Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: libri consigliati

Non smetteremo mai di ripeterlo: la violenza sulle donne, argomento che in questi giorni occupa le prime pagine dei quotidiani italiani, non è mai accettabile, non è mai neanche lontanamente giustificabile. Sono diversi i movimenti nati negli ultimi anni sulla scia dell'aumento del numero di femminicidi e violenza sulle donne. Tra questi ne ricordiamo due: il movimento Non una di meno, nato in Argentina nel 2015, e diffusosi presto con un'eco globale e il movimento #MeToo, nato sulla scia della denuncia delle molestie subite da numerose attrici hollywoodiane.

Stando ai dati di Action Aid - che ha lanciato la campagna Black FreeDay lo scorso 13 novembre a Roma - i fondi per la prevenzione della violenza di genere sono stati tagliati di oltre il 10% dal 2022 ad oggi, sebbene il numero delle donne vittima di violenza, femminicidio, abusi nel luoghi di lavoro, molestie e violenza psicologica, tenda ogni anno ad aumentare. Per prepararsi alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il prossimo 25 novembre, e per intavolare una riflessione contro la violenza di genere che sia valida anche durante tutto il resto dell'anno, abbiamo creato una playlist con libri e romanzi che trattano questo argomento.

Libri per prepararsi alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Poverine

Una delle scrittrici italiane che, più di altre, in questi giorni di intenso dibattito sul femminicidio è intervistata e seguita in tv e sui social è Carlotta Vagnoli. Scrittrice, giornalista e influencer, la Vagnoli ha dato alle stampe un nuovo saggio sul femminicidio e la violenza di genere che si intitola Poverine. Il libro parte dall'assunto che, una volta consumato un femminicidio, la vittima è anche vittima di un modello di narrazione dominante patriarcale e sembra dunque, paradossalmente, essere tagliata fuori dal dibattito. L'autrice riporta, invece, l'attenzione alla donna: in Poverine si parla di violenza di genere e femminicidio smascherando l'architrave di una certa parte di narrazione giornalistica che tende, spesso, a sminuire la gravità dei fatti.

Manifesto per la verità

“Là dove prolifera la menzogna, prospera la tirannia.”

Queste parole dello scrittore Albert Camus citate dall'autrice all'inizio del libro, ben introducono l'argomento di Manifesto per la verità, un saggio della nota giornalista e scrittrice italiana Giuliana Sgrena. Anche in Manifesto per la verità, come nel libro di Carlotta Vagnoli, al centro della riflessione vi è il modo in cui i media tendono a narrare il femminicidio certo, ma anche le morti in mare dei migranti e altre distorsioni di fatti “ad hoc”. Si parla, in sostanza, di “pornografia mediatica” e di quella parte di giornalismo che segue il tornaconto dei governi seminando fake news e mietendo vittime (tante) dell'informazione.

Manifesto per la verità è un interessante libro per celebrare la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne scritto da una delle giornaliste in prima linea più ascoltate degli ultimi anni.

Violenza alle donne

Tre emeriti professori di Storia medievale hanno unito il loro sapere e le loro conoscenze per dare vita a un riuscitissimo libro che parla di violenza sulle donne da una prospettiva medievale. Un fenomeno molto antico, dunque, quello della violenza sulle donne, la cui comprensione può senz'altro essere utile per scegliere la direzione nella quale stare e quella verso la quale andare. Conoscere le innumerevoli forme di violenza subìte dalle donne nel basso medioevo italiano, è indispensabile non solo perché, stando alla famosa locuzione latina: “la Storia è maestra di vita”, ma anche per immaginare un presente e auspicare un futuro liberi dalla violenza sulle donne.

Ne uccide più la lingua

Scrittrice e attivista per i diritti di genere, Valeria Fonte, autrice di Ne uccide più la lingua è una delle voci più interpellate negli ultimi giorni, in Italia, a seguito dell'omicidio della giovane Giulia Cecchettin. Una tragedia, questa, che stando alle dichiarazioni di Valeria Fonte, porterà ad una vera e propria “sveglia sociale”: ce lo auguriamo.

Ne uccide più la lingua è un libro fondamentale per prepararsi alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ma non solo. Vi è infatti in questo saggio una formula che inchioda letteralmente il lettore: l'odio di genere, che passa attraverso le parole, deve essere smontato punto per punto e l'autrice, con questo libro sulla discriminazione di genere ci aiuta a farlo.

“Le parole ammazzano ma possono anche salvare se impariamo a usarle.”

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Ci sono cose più importanti

Una delle attiviste e avvocatesse più popolari in materia di diritto antidiscriminatorio è Cathy La Torre, autrice dell'audiolibro che parla di diritti delle persone LGBTQIA+.

“L'escamotage di far supporre che esista una bilancia su cui pesare l'importanza delle battaglie è diventato una pratica comune.”

Il libro di Cathy La Torre è una testimonianza diretta che invita a porre in primo piano il dibattito sui diritti delle minoranze come i diritti della comunità LGBTQIA+ certo, ma anche quelli delle donne vittima di violenza, delle donne che vogliono praticare l'interruzione volontaria di gravidanza, dei disabili, dei migranti. Parafrasando il titolo dunque, non ci sono cose più importanti di cui parlare: bisogna parlarne ora.

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Il monopolio dell'uomo

Per capire dove stiamo andando, è necessario volgere lo sguardo verso il passato: ecco perché ti consigliamo di ascoltare l'audiolibro di una donna che, veramente, ha contribuito a fare la Storia, quella con la S maiuscola. Stiamo parlando di Anna Kuliscioff, giornalista, dottoressa e rivoluzionaria che, insieme ad Andrea Costa, Turati e altri esponenti italiani, si batté per i diritti delle donne.

Il monopolio dell'uomo è il testo della conferenza che la Kuliscioff tenne al Circolo filologico milanese nell'aprile del 1890. Un libro fondamentale per riflettere sulla condizione femminile del passato, esorcizzando un suo (eterno) ritorno.

Altri libri per riflettere sul femminicidio

Il cambiamento che meritiamo

La giornalista e scrittrice Rula Jebreal, che si occupa di parità di genere per il G7, analizza nel suo saggio Il cambiamento che meritiamo la situazione femminile in Italia e nel resto del mondo, facendosi aiutare da dati e testimonianze e rivelando l’urgenza di fare fronte a tutte quelle situazioni che impediscono che il mondo sia a misura di donna. Femminicidi, violenza domestica, disparità economiche, occupazione femminile, stupri di guerra, violenze verbali, povertà femminile e peso delle cure che ricade tutto sulle donne… un quadro poco incoraggiante che però non deve spingere a gettare la spugna. La Jebreal racconta infatti anche le storie di chi sta lottando per una società più giusta per le donne; persone che ci ispirano ad impegnarci per conquistare “il cambiamento che meritiamo”.

Ferite a morte

Con Ferite a morte, Serena Dandini sceglie di dare voce a tutte le donne che in vita non hanno avuto la possibilità di parlare, che sono state punite per non essere state obbedienti, zitte e buone come le voleva la società. L’autrice racconta le vittime di femminicidio, quelle che in tutto il mondo soffrono violenza fisica e psicologica e vedono calpestati i loro diritti e la loro dignità. Storie terribili, dall’Italia al Messico, dal Giappone ai paesi mediorientali, che indignano e intristiscono, ma che servono per svegliarci, per spingerci all’azione.
Raccontare le vittime, concentrare l’attenzione su di loro (invece che sui carnefici, come spesso viene fatto dai media), è già un primo passo importantissimo per combattere la violenza contro le donne e per dare forza a chi sta cercando di uscire da una situazione difficile.

Stai zitta

Le parole sono importanti, e scegliere con cura quali usare è un’azione necessaria per costruire la parità di genere, che passa anche dal linguaggio. Nella nostra vita quotidiana infatti, capita spessissimo di lasciar correre, o giustificare, certe espressioni rivolte alle donne, perché le abbiamo sempre sentite usare o perché vogliamo evitare problemi con l’interlocutore.

Il libro di Michela Murgia, Stai zitta, ha l’obiettivo di farci capire quanto sia forte il legame tra le ingiustizie che subiamo e le parole che sentiamo; per questo l’autrice espone 10 frasi mortificanti nei confronti delle donne che, spera, in futuro non dovremo sentire più. Michela Murgia si augura che, al termine della lettura, nessuno di noi faccia più finta di niente davanti a termini che sminuiscono le donne e cercano di zittirle, ma che sia finalmente in grado di comprendere e dare un nome alle situazioni di discriminazione e mancanza di rispetto.

Lottare contro la violenza

Lella Costa, attrice e scrittrice conosciuta soprattutto per i suoi monologhi teatrali, racconta in ogni episodio di questo podcast le storie di due donne, che si incrociano e si incontrano in tempi e luoghi diversi. Nella prima puntata, le protagoniste sono Yordanka e Lucie. Yordanka è una donna di origini bulgare che arriva in Italia per sfuggire al matrimonio con un uomo che la picchia; una volta nel nostro paese però, Yordanka finisce a Pizzo Calabro a fare la bracciante, un lavoro sfiancante e ingrato. Lì conosce un uomo, di cui non si dirà il nome perché non se lo merita, con cui comincia una relazione. Resta incinta, lui però quel figlio non lo vuole e sparisce nel nulla, lasciando la donna ad affrontare serissimi problemi di salute durante la gravidanza. Questo è solo l’inizio della storia di Yordanka che, come tutte le storie raccontate da Lella Costa in Invictae, meritano di essere conosciute e ascoltate, perché parlano di donne che sono riuscite a liberarsi, a sopravvivere alle violenze e a risorgere. Un podcast necessario, raccontato con emotività e complicità dalla voce eccezionale di Lella Costa.

Io non ci sto più

Un passo importante da fare per prevenire la violenza sulle donne è istruirle a riconoscere in tempo un partner pericoloso e fornire loro le risorse per uscire da una situazione potenzialmente rischiosa. "Questo è lo scopo del libro che avete tra le mani: aprirvi gli occhi sul mondo dentro e fuori di voi", dice appunto l’autrice, la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, riferendosi a Io non ci sto più. Nell’audiolibro si spiegano in modo chiaro e esaustivo le caratteristiche delle possibili tipologie di narcisisti e il funzionamento dei rapporti tossici che tendono ad instaurare con le loro vittime. Una volta inquadrate le diverse personalità, l’autrice si concentra sulle strategie di fuga e smaschera le scuse che una donna potrebbe dire a se stessa per non uscire dal rapporto di dipendenza. Un ascolto molto istruttivo e illuminante non solo per le persone in difficoltà relazionale ma per tutti, perché la prevenzione è la migliore arma.

La violenza sulle donne

In una delle sue lezioni, lo psichiatra Paolo Crepet riflette sul tema della violenza sulle donne e cerca di farlo rifuggendo una visione troppo schematica della questione, quella secondo cui chi deve essere perseguito è il maschio mentre la donna è vittima. Secondo l’autore, per provare a cambiare le cose bisogna andare alla radice della questione, ovvero analizzare la cultura e la formazione delle persone. Per esempio, è importante capire chi è l'individuo che arriva a compiere una violenza o addirittura un femminicidio; si tratta di un uomo che un tempo è stato un bambino e che ha avuto una famiglia, un padre e una madre che gli hanno inculcato che i maschi si devono comportare da “maschi”: reagendo in un certo modo alle provocazioni, picchiando per difendersi, facendo gli sbruffoni.
L’accondiscendenza verso un’ideale maschile di “macho” aggressivo, che inizia fin da molto piccoli, è la questione da affrontare per cominciare a risolvere il problema della violenza sulle donne, e questo compito è sia maschile che femminile.

Romanzi che parlano di violenza contro le donne

Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa

“Sin da piccola ho avuto bisogno di sentirmi bella. Cioè. Non proprio bella, ma sexy. Cioè. Non proprio sexy, ma capace di sedurre, ecco sì, seducente. Cioè.”

Un nuovo romanzo sul tema della violenza contro le donne è Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa. Libro ibrido che predilige una formula a metà tra fiction e reportage per parlare di quanto sia importante il modo in cui un fatto è narrato, delle parole che i media utilizzano per raccontare un abuso, tutti gli abusi. La protagonista, Anna, è una giornalista che lavora in radio e insegna in un master di giornalismo: una donna realizzata che però è costretta a fare costantemente i conti con il suo passato di vittima di abusi, compiacenze e consensi obbligati.

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Il consenso

L'autrice dell'audiolibro Il consenso è un'editrice, scrittrice e regista francese al suo esordio letterario con questo libro testimonianza di abusi. Di cosa parla, dunque, Il consenso? Racconta della storia personale dell'autrice Vanessa Springora che, all'età di 14 anni ebbe una relazione con lo scrittore francese di origini russe Gabriel Matzneff. Il libro, appena uscì nel 2022, vendette subito più di ventimila copie facendo tornare alla ribalta nella stampa internazionale uno degli argomenti centrali del movimento #MeToo: quanto è possibile parlare di “consenso” per una relazione tra una ragazzina di 14 anni e un uomo di 50?

“Dopo tanti anni mi sento come un animale in gabbia, i miei sogni sono abitati da omicidio e vendetta. Poi un giorno finalmente mi appare chiara la soluzione, ma certo, ce l'ho sotto gli occhi: far cadere il cacciatore nella sua stessa trappola, rinchiuderlo in un libro.”

Oliva Denaro

Siamo negli anni 60 in un paesino della Sicilia; la protagonista Oliva ha 15 anni e vive con la sua umile famiglia: il fratello gemello Cosimino, la sorella maggiore Fortunata, mamma Amelia e papà Salvo, contadino. La vita al paese per Oliva è segnata dal suo sesso biologico, che porta con sé continui divieti (da parte della madre) e giudizi (di tutto il paese). Ma Oliva non ha nessuna intenzione di piegarsi al ruolo che la società ha stabilito per lei in quanto donna e decide di lottare opponendosi al matrimonio riparatore e influenzando con la sua scelta tutta la sua famiglia, i parenti e il paese.
Il personaggio di Oliva Denaro, costruito in modo molto convincente da Viola Ardone, rappresenta tutte le donne del nostro passato che hanno lottato per un cambio e non si sono lasciate zittire nemmeno dalla violenza.

Donne che non perdonano

Noi italiani tendiamo a pensare ai paesi nordici come grandi esempi di civiltà, libertà e democrazia; l’autrice svedese Camilla Läckberg sembra però voler lanciare un messaggio con questo romanzo: non è tutto oro quel che luccica, e anche qui nel pacifico nord le donne vengono picchiate e violentate nell’omertà generale. Le storie al centro della trama sono quelle di tre donne maltrattate, tre sconosciute accomunate dal desiderio di riscatto per tutti gli abusi subiti, che le spinge a mettere a punto un piano per vendicarsi dei mariti.
Un thriller breve e avvincente che affronta un tema tristemente attuale.

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Tre podcast che parlano di violenza sulle donne

Ti maledico - Lo stupro assolto

L’ombra delle donne è un podcast che vuole affrontare temi tradizionalmente considerati tabù del mondo delle donne, le cosiddette “ombre”: violenza domestica, chirurgia plastica, tradimenti, fecondazione assistita, maternità a rischio, segreti, deviazioni, malattia, onore. Temi scomodi che è meglio nascondere perché fanno paura, sono causa di vergogna o potrebbero indignare l’interlocutore. Grazia De Sensi sceglie invece di farli raccontare apertamente dalla viva voce delle protagoniste, 12 donne che parlano dei loro momenti di oscurità e così facendo aiutano tutte noi a sentirci più unite e più forti, protette dal grande ombrello della sorellanza. Nell’episodio numero 6, Eva racconta la sua storia di violenza domestica; Eva è un’insegnante di filosofia che vive in Basilicata, una mamma premurosa che ha difeso per anni i suoi figli dallo stalking dell’ex marito, un uomo che Eva ha conosciuto appena adolescente e con il quale è rimasta per 18 anni, accettandone mancanze, tradimenti, violenza e machismo. In questo podcast si racconta e racconta il suo processo verso la consapevolezza di donna maltrattata, la sua vita giocata sempre in difesa e illuminata solo dall’amore dei figli, un amore che è stato fondamentale per salvarsi.

L'ombra delle donne 2

Se ti è piaciuto il podcast L'ombra delle donne, allora ti consigliamo di ascoltare anche L'ombra delle donne 2. Anche in questo podcast troverai 12 episodi nei quali 12 donne raccontano le loro storie di abusi, mobbing, ricatti, estorsioni e dolori. Sono testimonianze dirette che lasciano affiorare alla nostra mente, ancora e ancora, la volontà di fare rete, di es sere solidali tra noi donne, certo, ma non solo. L'ombra delle donne 2 in Esclusiva per Audible è il podcast consigliato per prepararti alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Donne Moderne contro la violenza

Un ultimo ascolto per prepararsi alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è un podcast creato appositamente per celebrare al meglio questa importante ricorrenza annuale. In Donne moderne contro la violenza, tre giornaliste italiane hanno raccolto le storie di tre donne vittime di violenza, abusi e soprusi restituendo loro dignità e una storia da condividere e...tutta da ascoltare.

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