Philip K.Dick nasce nel 1928 a Chicago e muore nell’82 in California, stroncato da un attacco cardiaco. Scrittore tra i più famosi del XX secolo (anche se questo merito gli fu riconosciuto solo dopo la morte), è considerato uno dei maestri della fantascienza, genere di cui ha fatto la storia con opere come La svastica sul sole, Ubik, Valis o il romanzo di cui ci occuperemo in questo articolo, Ma gli androidi sognano pecore elettriche? Fin da molto giovane, nonostante all’apparenza fosse una persona tranquilla, allegra e affettuosa, Dick iniziò a sperimentare problemi psichiatrici e la sua vita fu caratterizzata dalla continua lotta interiore per sconfiggere i propri demoni. La realtà era un luogo da cui separarsi per Dick, e in effetti tra i suoi temi ricorrenti c’è quello della follia, vista come schizofrenia o paranoia. Altri argomenti importanti trattati dall’autore sono quelli della relazione tra realtà e illusione (e tra esseri umani e artificiali), che nasconde la sensazione di fragilità dell’uomo contemporaneo e l’alienazione tecnologica.
Nonostante l’esistenza disordinata e l’instabilità caratteriale, Philip K.Dick è stato uno scrittore molto prolifico, con una sterminata produzione che comprende 45 romanzi e molti racconti.
Nel sesto episodio dell’Audible Club, Andrea Gancitano e Maura Colamedici si occupano di lui e in particolare di una delle sue opere più conosciute e amate, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

Scritto nel 1968, questo romanzo visionario a metà tra un noir e un’indagine filosofica si interroga su come sarebbe un mondo dove la differenza tra replicanti e umani è diventata così labile da sembrare impercettibile; gli androidi sono macchine molto intelligenti a cui manca solo una cosa per essere considerati uomini: l’empatia; allo stesso tempo, gli esseri umani stanno progressivamente perdendo l’umanità che li contraddistingue e possono decidere, grazie a un modulatore di umore, che sentimenti provare. Per uccidere gli androidi, il protagonista del romanzo deve riuscire a sopprimere e ignorare la sua empatia verso queste creature… gli uomini sono insomma sempre più simili agli androidi.
Maura e Andrea ti conducono alla scoperta di questa sorprendente opera cyberpunk, analizzandone la sua profondità filosofica e la splendida caratterizzazione dei personaggi.

Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

Se dopo aver ascoltato l’episodio dell’Audible Club ti sei convinto a lanciarti alla scoperta di Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, oggi ti consigliamo altri audiolibri che ti potrebbero piacere.

La svastica sul sole

Questo romanzo di Philip K.Dick fa parte di un sottogenere della fantascienza, quello fantastorico, ma potrebbe anche essere considerato come un’opera psicologica, distopica e persino thriller. L’idea alla base della trama è quella di immaginare cosa sarebbe successo se Germania e Giappone fossero stati i vincitori della seconda guerra mondiale e di conseguenza si fossero spartite gli Stati Uniti; l’autore descrive questo ipotetico mondo crepuscolare attraverso le vicende di vari personaggi, che non si incontrano mai nonostante si influenzino a vicenda, e che conosciamo immersi subito nelle loro azioni, senza preamboli. Poco a poco si rivelerà il contesto socio-politico alienante in cui agiscono questi eroi in cerca di riscossa, caratterizzato da uno scontro tra oriente e occidente. Da questo romanzo è stata tratta la serie tv L’uomo nell’alto castello, prodotta da Amazon Studios.

Blade Runner

Il romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? ha ispirato il celebre film Blade Runner di Ridley Scott, uscito al cinema nel 1982 e interpretato da Harrison Ford e Rutger Hauer. Il successo del lungometraggio sci-fi contribuì a far riscoprire al pubblico il libro di Dick, ma se non hai visto il film o letto il libro probabilmente non sai che ci sono parecchie differenze tra le due opere. Nonostante Dick fosse piuttosto freddo all’idea della trasposizione perché Scott aveva deciso di stravolgere notevolmente il suo romanzo, alla fine il risultato gli piacque molto, soprattutto a livello di ambientazione. Il breve audiolibro che ti proponiamo fornisce un’analisi storica e tecnica di questo film cult, focalizzato sul tema della somiglianza in un mondo futuro tra esseri umani e androidi.

Dune

Se hai apprezzato l’audiolibro di Philip K.Dick, vuoi proseguire con il genere fantascienza e hai tempo e voglia di cominciare una lunga e appassionante serie, ti consigliamo di provare con gli audiolibri di Il ciclo di Dune, di Frank P.Herbert, letti da Alessandro Parise. C’è chi ha paragonato questa saga a Il signore degli anelli, chi la definisce un “monumento della fantascienza moderna”, ma anche senza scomodare la critica, le recensioni entusiaste degli utenti Audible testimoniano che siamo davanti a un capolavoro del genere. Dune è il primo della serie di sei romanzi e introduce il pianeta Arrakis, chiamato Dune dai suoi strani abitanti, estremamente inospitale ma sul quale è presente una sostanza che permette di viaggiare attraverso lo spazio, allunga la vita e da il potere di vedere nel futuro; due importanti famiglie si contendono il controllo di questo strategico pianeta, dove esiste un tipo di società molto diversa da quella che conosciamo. Un mondo immaginario costruito con grande fantasia e precisione e personaggi ottimamente caratterizzati fanno dell’ascolto di quest’opera un’esperienza che lascia il segno.

2001: Odissea nello spazio

Un’altra delle tante opere maestre della letteratura di fantascienza che ha avuto una trasposizione cinematografica di tutto rispetto è 2001: odissea nello spazio di Arthur C.Clarke; in questo caso, la particolarità è data dal fatto che film e romanzo si sono sviluppati in contemporanea: Clarke e Kubrick, il regista del film, hanno infatti collaborato l’uno con l’altro tanto alla sceneggiatura del lungometraggio che alla scrittura del romanzo, che si completano a vicenda. Se hai visto il film, aspettati meno cripticismo dal libro, la cui trama svela l’influenza sull’umanità di un monolito alieno, che la spinge ad evolversi e a raggiungere lo spazio interstellare. Lo stile narrativo è scorrevole e ricco di descrizioni accurate che ricordano un saggio di astronomia, ma anche di intrecci thriller. L’audiolibro letto da Riccardo Mei ha ottenuto una valutazione media degli ascoltatori Audible di 4,7 su 5 stelle.

Discorso sul metodo e la ricerca della verita'

Il nome del protagonista del romanzo di Dick, Rick Deckard, è chiaramente ispirato a quello del filosofo e matematico francese René Descartes (Cartesio in italiano), ritenuto il fondatore della matematica e della filosofia moderna. Una delle frasi più famose attribuite a Cartesio è il “Cogito ergo sum”, ovvero “penso, quindi sono”, che appare in questo suo Discorso sul metodo e la ricerca della verità. Secondo l’autore, la coscienza apparterrebbe solo agli uomini, dotati di capacità di ragionamento, cosa impossibile per le macchine. Ma che succede quando, come nello scenario ipotizzato in Ma gli androidi sognano pecore elettriche? i replicanti sono in grado di pensare e ricordare? Se l’androide non umano è drammaticamente consapevole della sua esistenza, mentre dall’altra parte il suo cacciatore sembra doverlo eliminare per non trovarsi dubitare di se stesso?
In questo audiolibro sono contenuti alcuni dei principi che hanno fatto la storia del pensiero occidentale, alla luce dei quali potrai capire meglio l’opera di Philip K.Dick.